Centro Cardiologico Napoli (Angiocard)
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Orari di Lavoro
Gli orari di lavoro del centro cardiologico napoli (Angiocard) sono dal Lunedi al Venerdi dalle 8.00 A.M alle 19.00 P.M e il Sabato dalle 8.00 A.M alle 13.30 P.M. Il Centro la Domenica Resta Chiuso. Info sulla pagina contatti.
Prevenzione Cardiovascolare
A tutti nostri pazienti consigliamo di sottoporsi a periodici controlli di prevenzione per riuscire ad individuare in modo tempestivo eventuali patologie cardiache e risolvere il problema in tempi rapidi. Affidati al Centro Cardiologico Angiocard.
Il Centro Cardiologico Napoli (Angiocard) Esami Privati e In Convenzione S.s.n.
Opera in regime di convenzione con il servizio sanitario nazionale e privato con i cittadini, case di cura e aziende. La struttura rivolge particolare attenzione al settore della prevenzione.
Un attacco di cuore (infarto del miocardio) si verifica quando si blocca il flusso di sangue diretto ad una parte del muscolo cardiaco: se il flusso sanguigno non viene ripristinato in tempi brevi, la sezione del cuore interessata risulta danneggiata dalla mancanza di ossigeno e comincia a morire.
Secondo alcuni studi, circa metà dei pazienti colpiti da ischemia miocardica acuta non riescono ad arrivare in ospedale vivi; la percentuale di mortalità si riduce al 10-15% fra coloro che raggiungono i reparti di emergenza.[6] È dunque fondamentale individuare prontamente un dolore toracico di origine cardiaca, al fine di ridurre il tempo di intervento e avviare le terapie idonee quanto prima.
L’ipertensione o ipertensione arteriosa, è una condizione clinica in cui la pressione del sangue nelle arterie della circolazione sistemica risulta elevata.[1] Ciò comporta un aumento di lavoro per il cuore. La pressione arteriosa è riassunta da due misure, sistolica e diastolica, che dipendono dal fatto che il muscolo cardiaco si contrae (sistole) e si rilassa (diastole) tra un battito e l’altro. La pressione sanguigna normale a riposo è compresa tra i 100 e i 140 mmHg di sistolica e tra i 60 e i 90 mmHg di diastolica. Viene considerata un’ipertensione se vi è una pressione frequentemente pari o superiore ai 140/90 mmHg.
L’angina pectoris è un dolore al torace, denominato anche dolore retrosternale, provocato dall’insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno attraverso le arterie coronarie.
Il dolore anginoso in genere inizia lentamente, per giungere all’apice e quindi sparire nell’arco di 10-15 minuti; il dolore può propagarsi anche agli organi prossimi al torace e tale situazione viene definita irradiazione del dolore.
La prima insorgenza di angina in un individuo è sempre, per definizione, instabile (angor instabile primario), anche se in realtà il termine è scarsamente utilizzato nella pratica clinica.
L’aterosclerosi (o aterosi) è una malattia vascolare cronica e progressiva che si manifesta tipicamente nell’età adulta o avanzata. L’aterosclerosi è una forma di arteriosclerosicaratterizzata da infiammazione cronica dell’intima delle arterie di grande e medio calibro; infiammazione che è dovuta fondamentalmente, ma non solo, all’accumulo e alla ossidazione delle lipoproteine nella parete arteriosa [1] (chronic lipid-driven inflammatory disease)[2] e che produce un insieme dinamico di lesioni multifocali, la più tipica delle quali è la placca aterosclerotica.
L’insufficienza cardiaca (IC) o scompenso cardiaco è una sindrome clinica complessa definita come l’incapacità del cuore di fornire il sangue in quantità adeguata rispetto all’effettiva richiesta dell’organismo o la capacità di soddisfare tale richiesta solamente a pressioni di riempimento ventricolari superiori alla norma.[1]
Secondo le statistiche, con l’invecchiamento della popolazione e l’incremento del numero di pazienti sopravvissuti ad un infarto del miocardio, l’incidenza dell’insufficienza cardiaca continua a crescere.[2]
L’ictus (“colpo” in latino o stroke in lingua inglese), conosciuto anche come apoplessia, accidente cerebrovascolare, insulto cerebrovascolare, o attacco cerebrale, si verifica quando una scarsa perfusione sanguigna al cervello provoca la morte delle cellule.
Vi sono due tipi principali di ictus, quello ischemico, dovuto alla mancanza del flusso di sangue e quello emorragico causato da un sanguinamento ed entrambi portano come risultato una porzione del cervello incapace di funzionare correttamente.[1] I segni e i sintomi di un ictus possono comprendere, tra gli altri, l’incapacità di muoversi o di percepire un lato del corpo, problemi alla comprensione o all’esprimere parole o la perdita di visione di una parte del campo visivo.[2][3] Se i sintomi durano meno di una o due ore, l’episodio viene chiamato attacco ischemico transitorio (TIA).[3] Gli ictus emorragici possono essere associati ad un forte mal di testa.[2] I sintomi possono essere permanenti[1] e le complicanze a lungo termine possono includere polmonite o una perdita di controllo della vescica.[3]
Un aneurisma (dal Greco antico: “flapsy” – aneurysma “dilatazione”, da ἀνευρύνειν – aneurynein “dilatare”) è una dilatazione progressiva di un segmento vascolare che deve essere almeno pari al 50%,[1] altrimenti si parla di ectasia. Gli aneurismi arteriosi si manifestano come dilatazioni pulsanti del vaso: la localizzazione più importante è a carico dell’aorta, nel 90% dei casi colpisce l’aorta addominale. La causa principale è l’aterosclerosi. Il carattere di autentico pericolo giace nel rischio di rottura del segmento vascolare interessato con effetto di emorragia interna nell’organo da esso irrorato; tale evento, a seconda dell’importanza del vaso colpito, può risultare fatale.
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